chi sono

Un’interprete tra lingue e arte: esploro, analizzo e traduco esperienze in nuovi linguaggi. Sinologa per formazione e appassionata d’arte, sono costantemente alla ricerca di connessioni tra culture e discipline. L’arte è il linguaggio che trovo più affascinante.

Il mio viaggio è iniziato a 19 anni, quando ho intrapreso il primo di tanti salti nel vuoto: trasferirmi a Venezia per studiare la lingua e la cultura cinese. Immergermi in un universo così lontano e sconosciuto è stata una sfida, e allo stesso tempo un’esperienza profondamente arricchente.

Da allora, ho continuato a spingermi oltre i confini conosciuti: ho vissuto in Cina e in Spagna, abbracciando la diversità e imparando a dialogare con ciò che è diverso, imparando lingue, usi e tradizioni, a vedere il mondo con occhi nuovi e a reinterpretarlo nella mia lingua madre e nella mia cultura d’origine.

Specializzarmi in arte contemporanea cinese è stato un passo quasi naturale, da lì è nato il mio percorso curatoriale, che cerca di rendere l’arte accessibile, inclusiva e capace di creare dialoghi sinceri tra le persone.

cosa faccio

Lavoro con artisti, gallerie, fondazioni e fiere studiando, pianificando e realizzando progetti d'arte.

Curatela d'arte

Curo esposizioni ed eventi d’arte nei dettagli per valorizzare l’artista, l’opera o il concept.

Project e exhibition management

Coordino e gestisco progetti d'arte in ogni loro fase, trasformando idee creative in realtà espositive. Sono il ponte tra l'artista e il pubblico, il filtro che rende ogni visita ricca e completa. ​

Interviste

Far emergere tutte le sfaccettature, la poliedricità di una persona non è cosa semplice. Da gennaio 2023 pubblico una rubrica mensile su Artslife.com, con cui indago la complessità di artisti internazionali contemporanei oltre la superificie con domande non scontate. Si chiama people ed esce ogni mese.

Advisroy

Da più di 10 sono fruitrice d’arte a Venezia, prima che organizzatrice. Affianco produzioni e artisti a navigare tra gallerie, spazi espositivi e produzioni.​

come lavoro

Un po' di pancia, un po' di testa.

Quando mi immergo in un progetto, mi piace farmi coinvolgere completamente. Che si tratti di un’opera d’arte, di un artista o del concetto alla base di una mostra, inizio sempre lasciandomi trasportare dalle emozioni e dalle sensazioni che nascono spontaneamente dentro di me. Apro un foglio bianco e lo riempio con tutto ciò che quell’esperienza mi suscita, senza filtri, lasciando che le idee fluiscano liberamente.

Poi arriva il momento di riflettere. Assimilo ciò che mi ha arricchito, lo rielaboro e lo intreccio con una ricerca approfondita. Con un approccio a tratti accademico, torno sulle mie prime impressioni, le espando e le affino. È da questa combinazione di intuito e analisi che nasce il progetto finale, che si tratti di un’esposizione, un testo o un’iniziativa culturale.

Lavorare con le persone è essenziale per me, cuore del mio processo creativo. Ascolto opinioni, accolgo critiche e cambio prospettiva, sempre pronta a crescere e migliorare. 

Adoro i brainstorming, le mappe mentali e le moodboard: strumenti che trasformano idee astratte in visioni concrete. Visualizzo ogni progetto nel dettaglio, pianificando ogni fase, dalle idee teoriche alla loro realizzazione pratica, dalle tempistiche ai materiali.

Credo fermamente che la diversità sia un valore. Lavoro con un pensiero aperto e inclusivo, integrando prospettive diverse per arricchire ogni progetto. Allo stesso tempo, ho un’attitudine pragmatica: dopo aver sognato, è necessario trasformare il sogno in realtà.

Parlo e lavoro fluentemente in italiano, spagnolo e inglese, rendendo ogni progetto accessibile a un pubblico ampio e diversificato.

Questa sono io: tonda, quadrata e tutto ciò che sta nel mezzo.

Sono morbida e accogliente, tonda. Mi piace pensarmi come un luogo d’incontro, dove persone, momenti e vissuti si intrecciano e si stratificano con il tempo, creando storie.

Amo la ricerca e i dettagli. Preferisco l’unicità imperfetta delle cose fatte con cura all’omogeneità delle produzioni di massa. Mi piace rompere gli schemi e sfidare le regole, anche se a volte sento il bisogno di definire i miei confini, trovando uno spazio sicuro dove agire.

Mi affascinano gli accostamenti audaci, ma coltivo anche un profondo rispetto per la natura intrinseca delle cose. E ogni tanto posso essere pungente: i miei spigoli non sono altro che un istinto di protezione per ciò che amo e considero importante.

In fondo, sono un po’ tonda e un po’ quadrata, fatta di giunzioni, contrasti e qualche angolo.

partnership e collaborazioni

Ti aspetto:

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