CHI SONO

Sinologa di formazione, curiosa di natura

Sono un’interprete: faccio esperienza, analizzo e poi traduco in altri linguaggi.

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Foto di Luca Peruzzi

Sono una sinologa in costante ricerca di nuovi linguaggi, l’arte è forse il più interessante tra questi. Mi sono avvicinata alla lingua e alla cultura cinese a 19 anni, con l’università, compiendo quello che per me è stato il primo di tanti salti nel vuoto: trasferirsi in una città nuova, Venezia, per studiare una lingua e una cultura a me così lontane e sconosciute.

È stato bellissimo.

Da lì sono iniziati anni di salti e capriole verso mondi inesplorati, guidata dall’adrenalina delle nuove esperienze. Ho vissuto in Cina e in Spagna, imparando a scontrarmi e poi incontrarmi con il diverso, con l’altro, con l’inesplorato. Vivere e viaggiare all’estero mi ha insegnato non solo tre lingue, ma anche a conoscere ciò che mi circonda per poi tradurlo nella mia lingua madre e nelle abitudini con cui sono cresciuta.

Mi sono specializzata prima in arte contemporanea cinese, e da lì ho iniziato il mio percorso curatoriale, con un’attenzione particolare per l’inclusività nell’arte.

Questa sono io

Sono morbida e accogliente, tonda. 

Mi piace pensarmi come un luogo di incontro, di giunzione e di mescolanza di persone, momenti e vissuti che si stratificano con il passare del tempo. 
Presto attenzione alla ricerca e mi piacciono i dettagli. Preferisco l’unicità dell’imperfezione alla stereotipizzazione delle produzioni di massa.
Vado fuori dagli schemi e rompo le regole, ma a volte ho bisogno invece di sentirmi contenuta, in uno spazio definito d’azione. 
Mi intrigano gli accostamenti azzardati e allo stesso tempo ho profondo rispetto per la natura delle cose.
Ogni tanto, poi, posso risultare pungente: i miei spigoli altro non sono che il mio istinto di protezione verso ciò che amo profondamente.

Insomma, sono un po’ tonda, un po’ quadrata, fatta di congiunzioni e qualche punta.

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